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Elettroerosione

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Elettroerosione : tecnica di lavorazione di precisione dei metalli per cui l’asportazione avviene mediante l’azione di una scarica elettrica generata da due elettrodi, di cui uno è il pezzo in lavorazione (anodo) e l’altro è l’utensile (catodo) , i quali, separati da uno strato di liquido dielettrico, vengono sottoposti ad un’elevata differenza di potenziale.

 

L'applicazione della tecnologia dei computer durante gli anni '70, ha fornito maggiore accuratezza al processo e ha reso possibile lo sviluppo di macchine per elettroerosione più sofisticate.   L'elettroerosione può essere definita un processo di rimozione del metallo, che attraverso un elettrodo di polo opposto attiva delle scintille mediante un campo magnetico. Tutta questa lavorazione è eseguita in un mezzo liquido in condizioni accuratamente controllate: il mezzo fluido, solitamente un olio, viene chiamato olio "dielettrico", il quale funge da isolante, conduttore e refrigerante, sciacquando via le particelle di metallo asportate dalle scintille. Il procedimento elettroerosivo permette di lavorare leghe che resistono a tutti i metodi meccanici di lavorazione, in conseguenza della loro durezza e delle loro qualità fisiche. Con tale procedimento, quindi, viene eliminata ogni limitazione nell'utilizzo dei metalli vili. E' scientificamente provato che l'intera serie di metalli vili sono ottimamente validi come leghe dentali, sia per le protesi fisse che per quelle removibili, essendo persino più adatte delle leghe d'oro e delle leghe a base di palladio.

E' inoltre possibile, con la tecnica dell'elettroerosione, la passivazione delle barre di collegamento sugli impianti.

Brevi cenni di storia

La professione odontoiatrica sta sperimentando attualmente un'esplosione tecnologica. Strumenti computerizzati per la diagnosi parodontale, per l'analisi occlusale, per la fabbricazione dei restauri in laboratorio e il pre-trattamento per i pazienti a chirurgia ortognatica, sono solo alcuni esempi dei prodotti attualmente disponibili. Molti di questi strumenti rappresentano il trasferimento della tecnologia industriale al settore odontoiatrico.

L’ELETTROEROSIONE è in uso da quasi 50 anni nell'industria degli utensili e degli stampi. L'idea dell'elettroerosione venne, da parte dell'uomo, dall'osservazione del fulmine: una forma naturale di elettroerosione. Alla fine del 1700 Sir Joseph Priestij studiò il fenomeno della scarica elettrica ed il suo effetto erosivo sui conduttori metallici. Poco dopo la seconda Guerra Mondiale, i fratelli russi Lazarenko annunciarono la loro prima macchina ad erosione elettronica. I progressi tecnologici che si sono avuti fra gli anni '50 e gli anni '70 hanno fatto sì che l'elettroerosione divenisse un importante processo di fabbricazione per l'industria.

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La possibilità d'uso di una sola lega elimina definitivamente il rischio di corrosione per contatto galvanico,dimostratasi assai nociva.

La macchina per l’Elettroerosione è costituita da una vasca nella quale è presente un liquido (Idrocarburo) che serve ad isolare il campo elettrico, questo liquido, come già accennavo, è un Dielettrico, cioè una sostanza isolante che non conduce elettricità e che quindi può essere sede di un campo elettrico. Le proprietà di un dielettrico sono dovute al fenomeno di polarizzazione della sostanza: quando un dielettrico viene immerso in un campo elettrico, gli elettroni e i protoni degli atomi che lo costituiscono si orientano secondo la direzione del campo, provocando in alcuni casi una deformazione molecolare.Questo è il meccanismo con il quale si riescono ad ottenere fori di precisione quasi assoluta anche del diametro di 0,1mm, non solo, l’utensile può assumere qualsiasi forma permettendo così di realizzare sedi per diversi tipi di ancoraggi.

 

 

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